PENSIERINO DEL 6 GIUGNO 2017

Revisione delle commedie

Sono sempre le commedie che occupano il mio tempo in questo periodo. Le sto rivedendole tutte. Finora ne ho revisionato cinque, ed è stato uno sforzo di meningi da farmi venire male alla testa, perché sono tutte basate sugli equivoci, e controllare che non ci siano discrepanze (e ce n’erano) significava uno sforzo mentale non da poco. Però, se non altro mi sembrano di nicchia e metterle in scena (come ne sono già state messe) porta sicuramente il pubblico a sorridere.

Tranne la prima commedia scritta: “Le due fidanzate” (“E do morose”), di tre atti con cambio scene, tutte le altre sono senza cambio scene.

In questo pensierino allegherò le trame delle commedie già riviste, perché sono così intricate da meravigliare per la loro perfetta concatenazione.

Ecco le trame:

LE DUE FIDANZATE (E DO MOROSE)

La storia si svolge in un paesino della campagna veneta. Pino vuole bene ad Agnese, ed è da lei ricambiato; però è anche attratto da Luciana, un’altra giovane del paese che col suo modo di fare spregiudicato tenta di sedurlo. Basilio, un tipo che vuole essere trasgressivo, cerca Luciana per dirle che vuole farsi un tatuaggio col nome di lei e dimostrarle così il suo amore. I soldi per il tatuaggio li aveva prelevati dalla cassetta delle offerte per le anime del purgatorio. Suor Celeste, sua sorella, lo rincorre per farsi dare i soldi. Entra anche Anita, la madre dei due, con un’altra cassetta delle offerte, perché Celeste gliela aprisse e consegnasse così i soldi a Basilio in modo che si facesse un tatuaggio più efficace. A questo punto, anche Assunta, la madre di Pino, contribuisce con dei soldi affinché il tatuaggio di Basilio riuscisse bene, in modo che Luciana pensasse a lui e non più a suo figlio Pino. Però Assunta, non convinta del buon esito della iniziativa, fa scrivere a Pino una lettera per Luciana per dirle che non pensi più a lui; se non che, per errore Pino sulla busta scrive "Per Agnese" anziché "Per Luciana". L’incarico di consegnare il messaggio a Luciana viene affidato a Bepi, il cugino sciocco di Pino.

Nel secondo atto entrano in casa di Luciana, uno dopo l’altro, due spasimanti; quando entra Basilio, le mostra il tatuaggio, che però era sparito sotto la pioggia. Naturalmente Luciana non vuole unirsi a Basilio. Arriva anche sua sorella Celeste, e la madre. Celeste, vedendo il fratello disperato perché Luciana non lo vuole, lo esorta a cambiare vita. Luciana alla fine accetta i soldi che Anita le offre e promette di stare con Basilio. Entra Agnese per intimare a Luciana di non andare più a casa di Pino, ne scaturisce una lite e Luciana va a medicarsi la ferita che Agnese le aveva inferto. Proprio in quel momento arriva Bepi per consegnarle la lettera di rifiuto. Sulla porta invece si presenta Agnese. Non conoscendo nessuna delle due ragazze le consegna la busta con su scritto “Agnese”, credendo così che Agnese sia la ragazza che Pino vuole lasciare. Dopo aver letto lo scritto, la ragazza si dispera.

Il terzo atto si svolge in un paesino della provincia di Rovigo, a casa di Bepi, dove la zia Assunta e Pino erano stati invitati. Pino, per sicurezza, aveva dato a Bepi due lettere da spedire: una ad Agnese, per dichiararle il suo amore, e l’altra a Luciana in cui dichiarava che doveva lasciarlo in pace. Ma Bepi, avendo letto il contenuto delle lettere e convinto che Pino avesse erroneamente scambiato gli indirizzi sulle buste, le aveva invertite. Così, per la seconda volta Agnese si vide recapitare la notizia che Pino non la voleva più. Quando Attilio, il padre di Bepi, racconta che in paese aveva visto due ragazze che separatamente cercavano di arrivare a casa sua, Pino capisce che si tratta di Agnese e Luciana e, ancora ignaro del malinteso, manda Bepi con un altro messaggio da consegnare a Luciana, per dirle di tornarsene a casa. Bepi va, ma sempre convinto che sia Agnese la ragazza abbandonata, consegna il biglietto a lei: così per la terza volta Agnese si vede respinta. Bepi torna in casa e dice che la ragazza non aveva nessuna intenzione di tornare indietro, e che l’uomo che era con lei lo aveva minacciato con un bastone. A questo punto Pino e Assunta, sapendo che l’uomo era Teodoro, il padre di Agnese, si rendono conto dell’equivoco. Subito entra Luciana; poi arriva Agnese col padre. Pino tenta di spiegare loro l'equivoco, ma inutilmente. Agnese fa per andarsene quando a Pino viene un’idea, la porta in camera da letto e le mostra la fotografia posta sopra il comodino: era quella di Agnese. Allora lei si convince e si abbracciano. Arriva Anita per picchiare Luciana in quanto era andata là per congiungersi con Pino, disinteressandosi di suo figlio Basilio nonostante i soldi che le aveva dato. Non la perdonerà neanche quando capisce che Luciana non è la fidanzata di Pino, perché a causa sua suo figlio era ormai “rovinato”. Infatti in quel momento entra Basilio vestito da frate, benedicendo tutti (Celeste lo aveva convinto a farsi frate). Dalle battute che seguiranno si capisce che Luciana avrebbe bisogno di una persona semplice come fidanzato, un bonaccione da trattare come un figlio: questo ragazzo aveva tutte le caratteristiche di Bepi; e nasce così anche questa seconda unione. La terza unione avviene tra Assunta e Teodoro, che ora, visto i figli sistemati, pensano anche al loro futuro d’amore.

 

LA COLLANA

“La collana” è la storia di un inganno escogitato dal nipote Modesto, aiutato dal suo amico Ettore, ai danni dello zio Tranquillo. Tranquillo deve partire con la moglie Mafalda per partecipare a un matrimonio di una sua nipote a Firenze. Siccome teme che l’oro, lasciato a casa, sia derubato, lo affida a Modesto. Modesto, d’accordo con Ettore, escogita un inganno allo zio e decide di fingere di avere perso la memoria e di non sapere più dove ha nascosto l’oro. Poi, quando presumibilmente lo zio metterà in palio una ricompensa per chi lo troverà, l’oro sarà rinvenuto da Ettore, e la ricompensa divisa tra loro due. Fintantoché gli zii sono a Firenze Ettore si fa prestare da Modesto la collana, che fa parte dell’oro, per darla ad Angelika, sua moglie, che deve partecipare a una festa fuori paese. Ettore dirà ad Angelika che la collana è della moglie di un suo amico, e che non si faccia vedere con il gioiello addosso perché la moglie di questo fantomatico amico potrebbe riconoscerla e volerla indietro. Ma la vanitosa Angelika viene scoperta con la collana da Miranda, l’amica di Candida, figlia di Tranquillo e Mafalda. Miranda rivela a Candida quanto ha visto. Tutte e due pensano che la collana le sia stata regalata da Modesto perché suo amante. Quando tornano Tranquillo e Mafalda, Modesto recita la parte dello smemorato. Come previsto Tranquillo promette una ricompensa a chi troverà i gioielli. Nel frattempo Candida rivela al padre che Modesto è l’amante di Angelika. Però il padre non le crede. Ma nella scena successiva Tranquillo vede Modesto ed Ettore litigare per la collana, perché Ettore non voleva ritornargliela a Modesto se prima non gli avesse rivelato il nascondiglio dell’oro. Però Tranquillo pensa che stiano litigando perché Ettore aveva scoperto il tradimento. Modesto, uscendo sbatte la testa sullo stipite della porta e perde veramente la memoria. Tranquillo fa chiamare il nipote per ammonirlo. Quando entra Modesto entra però anche Ettore; così Tranquillo decide di non rivelare quello che sa per timore di una scenata. Ettore fa capire a Modesto che ora vuole ritornargli la collana e, convinto che questi gli sveli il nascondiglio dell’oro, alza il valore della scommessa a duecento euro con Tranquillo. Ma Modesto, che ha perso veramente la memoria, implora l’amico di non scommettere. Ettore è sempre convinto che l’amico finga e pattuisce la scommessa. Dopo qualche tempo rientra Ettore che racconta a Candida e a Miranda del tradimento di Modesto. Lui intende il tradimento in quanto l’amico non vuole più fargli trovare l’oro (che non può farlo perché ha veramente perso al memoria), ma Tranquillo e gli altri pensano ancora al tradimento di Modesto con Angelika. Candida rivela a Ettore che Modesto è l’amante di sua moglie Angelika. Ettore esce infuriato alla ricerca di Modesto. Entra Modesto, cui viene detto di scappare perché Ettore sa che lui è l’amante di sua moglie. Modesto non fa a tempo di raccapezzarsi quando entra Mafalda che lo aggredisce e lo manda a sbattere con la testa contro lo stipite della porta, e Modesto recupera nuovamente la memoria; poi fugge perché inseguito da Ettore. Entra Angelika, e viene chiarito il fatto che lei non è l’amante di Modesto. Entra Modesto con l’oro e mentre scherza con Angelika entra anche Ettore, che li vede abbracciati, e lo insegue per picchiarlo. Alla fine viene chiarito tutto. Nel finale, Tranquillo esige i duecento euro da Ettore, quelli della scommessa. È il valore della collana che, siccome ce l’ha Angelika, a buon diritto spetta a lei, unica vincente di tutta la storia.

 

LOCANDA A ORE

La storia si svolge nella locanda di Benito, le cui camere sono state chiuse dalla Guardia di Finanza perché scoperta essere una locanda a ore. Danilo, suo fratello, possiede una fabbrica che ha fallito in conseguenza della chiusura della locanda perché produceva preservativi per i clienti delle prostitute. I due fratelli vedono arrivare alla locanda Nicolò, il compratore della fabbrica, e l’ufficiale giudiziario che ne deve convalidare il fallimento (che Nicolò pensa sia un altro compratore). Lo stesso giorno arriva anche il finanziere per controllare che i sigilli fossero stati apposti sulle porte della locanda. Benito, per avere qualche agevolazione sulla sanzione, manda Dolly, una avvenente prostituta, dal finanziere perché lo seduca dicendogli che è “la moglie del proprietario”. Lei si incontra invece con l’ufficiale giudiziario (che crede il finanziere). L’ufficiale giudiziario pensa che Dolly sia la moglie di Danilo, il proprietario della fabbrica, e per deontologia non accetta le sue avance. Quando questi avrà un incontro con Danilo e riferirà cosa voleva fare “sua moglie”, questi gli riferisce che sua moglie era morta cinque anni addietro. Allora l’ufficiale giudiziario pensa che Dolly sia la moglie dell’altro proprietario, il locandiere. Non essendo Dolly la moglie del proprietario della fabbrica si sente libero dalla deontologia, si allea con il finanziere, e tutti e due vanno alla ricerca di Dolly, che credono sia la moglie di Benito, mentre Francesca, la sua vera moglie, è scambiata per una sguattera. Nel frattempo Danilo tenterà di baciare Dolly, ma viene visto dall’ufficiale giudiziario, che crederà che Danilo amoreggi con sua cognata. Intanto Dolly viene mandata a circuire anche l'ufficiale giudiziario per conto di Danilo. Ma ovviamente, lei andrà dal finanziere (che crede l’ufficiale giudiziario). Però lo provocherà solamente. Allora il finanziere e l’ufficiale giudiziario riprendono la caccia a Dolly. Non riuscendo a trovarla si rivolgono a Benito (che credono sia suo marito) per sapere dove si trovi “sua moglie”, anche perché Benito è stato scambiato per un gay e perciò con lei aveva poco a che fare. Anche Nicolò vuole la moglie di Benito, ma per comprare la locanda, visto che aveva saputo che la fabbrica era fallita. Benito, vedendo che tutti cercano sua moglie, si dispera perché crede che Francesca sia una libertina. Arriva una coppia di sposi famosi. Francesca, visto che le camere sono sigillate concede loro la sua camera matrimoniale, all'insaputa di Benito. Durante un litigio con il marito, Francesca si sporca la camicia, e Benito la manda in camera a cambiarsi; ma lei è restia perché sa che in camera si trova la coppia di sposi. Alla fine viene costretta da lui, che poi la raggiunge per farsi perdonare la sfuriata; e la vede seminuda con lo sposo. Si convince ancora di più che sua moglie è una depravata. Nicolò, che ora è proprietario della locanda, si incontra con la sposa, la sua ex collega di cabaret, che però pensa sia Dolly, la prostituta che il finanziere e l'ufficiale giudiziario cercano come matti. Nel trambusto che si crea entra in scena Gualtiero, lo sposo, anche lui attore, camuffato da generale dei carabinieri. Ripristina l'ordine e si chiarisce ogni equivoco. Ora, il problema era come riavviare la locanda con un'attività lecita. Si decide di fare pubblicità al fatto che la coppia di sposi famosi ha passato in quella locanda la loro prima notte di nozze, affinché qualche coppietta facesse altrettanto. Dopo qualche giorno ci sono una infinità di coppiette che vogliono passare la loro prima notte di nozze nella locanda. Siccome sono tante, alla fine si pensa di concedere loro le camere un'ora a testa. A questo punto entra in scena il finanziere in divisa che dirà: "Cosa?!… Locanda a ore? No, locanda a ore ancora no!".

 

QUANDO I PERSONAGGI SI RIBELLANO

Non esiste trama perché il plot si capisce dalla prima scena. Eccola.

Su un palco, dove si sta allestendo una commedia

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE Sto accingendomi a scrivere questa commedia. Un testo banale, basato sull’ormai collaudato qui pro quo, sul fraintendimento insomma. Una commediola che scrivo per distrarmi dalle altre che mi hanno costretto a riflettere sul senso della vita, inoltrandomi in quel che di più profondo può concepire la mia mente. Ma ora basta: questa commedia sarà semplice, scritta al solo scopo di fare ridere, senza che nasconda un messaggio o abbia a fare con l’assurdo. La trama?… Ve la devo spiegare la trama?… Non occorre, perché farò entrare in scena per prima Carlotta, che reciterà il preambolo da cui si svilupperà tutta la storia. (Entra Carlotta)

1 CARLOTTA

CARLOTTA Toh, nessuno! E le scene ancora da montare? Dove saranno andati? E quel deficiente di mio marito Oreste, anche lui scomparso! Oggi è il nostro anniversario di matrimonio e a casa non è voluto restare. Devono recitare la commedia, no? E’ la prima! Non si può mancare. Accidenti a lui, anche se salta la prima ce ne saranno delle altre, no? Volevo dirgli che Teodolinda è stata investita da un’auto pirata ed è morta. Per fortuna che è assicurata: guadagneremo almeno qualcosa dalla sua morte. Teodolinda, la cagna a quattro zampe intendo, perché l’altra Teodolinda cagna, sorella di Oreste, a due gambe, che è arrivata da noi da chissà quale strada ed è partita proprio ieri, non è stata investita: si sa, le auto purtroppo non corrono sui “marciapiedi”! Sapete perché Teodolinda cagna si chiamava così? Perché il nome gliel’ho affibbiato io: era arrivata randagia proprio ieri e siccome era appena partita Teodolinda troia, scusate, donna, ho pensato bene di chiamare anche la bestia Teodolinda; tanto una cagna era partita e un’altra cagna era arrivata… Ma dove sarà, dove sarà mio marito, quel deficiente!? (Esce Carlotta).

VOCE FUORI CAMPO DELL’AUTORE

Come si sarà intuito, tutto si svolge attorno al nome di Teodolinda, che verrà preso per quello della cagna animale e quello della “cagna” sorella di Oreste. Cominciamo col fare entrare due personaggi: Aldo e Fulvio. Uno crede che Teodolinda sia la cagna e l’altro crede che Teodolinda sia la ragazza. L’inizio di ogni opera, che sia scritta o recitata, deve essere accattivante, deve fare presa subito sul lettore o spettatore, deve conquistarlo, catturare la sua fiducia, per poi condurlo fino alla fine. Non importa se nello scorrere della storia ci sarà qualche caduta di tono: il pubblico mi perdonerà, anzi perdonerà noi tutti scrittori di un certo livello. In questi due personaggi metterò in evidenza i loro caratteri e poi, con la seconda entrata di Carlotta, succederà che… Ma cosa sono questi rumori, chi è che mi interrompe mentre sto scrivendo? Un po’ di rispetto per l’autore, perdio! Ah, sono Aldo e Fulvio che stanno facendo la loro entrata in scena. Però, come sono solerti questi personaggi, e quanta fretta hanno! D’altronde, dopo anni che scrivo commedie… Lasciamo fare a loro, noi riprenderemo il discorso più tardi. (Entrano Aldo e Fulvio)…

 

SUPERENALOTTO

La vicenda si svolge contemporaneamente su due scene distinte, una a destra e una a sinistra del pubblico, rappresentanti due interni di abitazione. Sui muri esterni sono in evidenza il numero 18 a sinistra e il numero 16 a destra. Dal numero 18 si stacca un pezzetto, per cui diventa 16 anch’esso. Sulla strada passa un ubriaco, vede il pezzetto del numero 18 e lo riattacca. Ma questo cade ancora, senza che lui se ne accorga. Nella scena di destra entra la famiglia, amica di quella di sinistra: Raimondo, il capofamiglia, Maria, sua moglie e Gabriella, sua figlia. In un momento che Raimondo resta solo, rivela al pubblico che quando era andato a mettere al Lotto i numeri che la moglie Maria, patita del gioco, gli aveva dato, lui li aveva scambiati con quelli di Emilio. Entra la famiglia di sinistra: Emilio il capofamiglia, Salvina, sua moglie e Piero il figlio. Anche qui regna l'armonia e si intuisce l'amicizia che li lega all'altra famiglia. Parlano della giocata al Lotto ed Emilio dice che se dovesse vincere Maria sarebbe come se avesse vinto lui. Intende questo perché ha scambiato i numeri che Maria aveva dato a Raimondo. Ma Piero pensa invece che forse ci sia una relazione tra suo padre e Maria, la donna dell'altra casa. Per la strada, arrivano di corsa Alcide e Oreste, due ragazzi mandati dall'esercente del Lotto per avvisare la famiglia del numero 16 che avevano vinto 43 miliardi di lire al Superenalotto. Arrivando da sinistra vedono il primo numero 16 (ex 18), entrano quindi nell’abitazione sbagliata e avvisano la famiglia della vincita. Emilio pensa bene di telefonare al suo capoufficio e licenziarsi con una pernacchia. Piero, suo figlio, confessa che Gabriella è incinta di un figlio suo. Da qui cominciano le malevolenze all'interno della famiglia e tra le due famiglie perché Salvina non vuole accettare come nuora una ragazza al di sotto del loro ceto, Emilio rivela alla moglie Salvina che ha vinto con i numeri di Maria, e lei, in un momento di rabbia, ribadisce ad alta voce lo scambio dei numeri. Di là Maria sente e si dispera per l’ingenuità del marito e sviene. Emilio riferisce di voler scappare con l'amante. Piero, ricordando la frase "se vincesse Maria è come se avessi vinto io" (però riferita ai numeri scambiati) dice alla madre che l'amante è Maria. Raimondo, di là, sente che Emilio vuole scappare con sua moglie. Maria rinviene e chiarisce l'equivoco dell'amante. Ricorda però lo scambio dei numeri e si accanisce sul marito; vuole la ricevuta, secondo lei perdente (ma effettivamente vincente) che ha il marito, per farne tanti pezzettini dalla rabbia. Raimondo, a causa della reazione della moglie subisce un infarto e muore. Intanto, per la strada ripassa l'ubriaco, si accorge ancora il pezzetto di numero per terra e lo riattacca. Arriva Alcide, di ritorno dall'avere accompagnato a casa l'amico e vede quel che l'ubriaco sta facendo, si rende conto dell'equivoco ed entra nella famiglia di sinistra per avvisarla che non hanno vinto niente. Nello stesso momento in cui lui rivela lo sbaglio, Maria di là sente, ma è nello stesso momento in cui sta sta spezzettando la ricevuta dei numeri veramente vincenti. Comprende il madornale errore e impazzisce. Alcide, il ragazzo dell’Enalotto, va nella abitazione di destra per dire che hanno vinto loro. Vede Raimondo esanime (morto), e lo crede svenuto per lo shock della vincita; vede Maria (impazzita) cantare le cose che vorrebbe avere, e pensa sia per la gioia. Ne deduce che loro avevano già saputo la notizia che avevano vinto, e ne erano euforici. Intanto, nell'abitazione di sinistra, dopo essere scappato di casa Emilio rientra per riprendersi le chiavi della macchina. Salvina e Piero sanno che lui non ha vinto niente e per punirlo con uno stratagemma si fanno intestare la casa. Una volta uscito Emilio, Piero va da Gabriella per ingraziarsela, visto che ora era lei la ricca. Ma viene rifiutato. Vede Raimondo esanime e pensa anche lui che sia svenuto per la felicità; poi vede Maria cantare e pensa che stia aspettando felice suo padre per scappare assieme. Emilio, essendo venuto a conoscenza che non era lui il vincitore cerca di farsi perdonare dalla famiglia, promettendo una vita integerrima, quando entra il capoufficio, che lo saluta perdonandogli il suo modo di essersi licenziato (con una pernacchia). Il capoufficio gli rivela inoltre che Celeste, l’amante di Emilio, si era licenziata anche lei visto che ora partiva con lui da miliardaria. Per evitare la catastrofe Emilio cerca di fuggire da casa, ma non fa a tempo perché Celeste è già sulla porta che vuole fuggire con lui perché lo crede ricco.

 

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