PENSIERINO del 26 ottobre 2018
L’attività culturale che più mi impegna ora è senz’altro la trascrizione del diario al computer. Come scritto nel pensierino precedente, ciò mi emoziona ed è per questo che letteralmente dal 12 gennaio (giorno del mio compleanno) sono sempre al computer. Proprio ieri l’altro ho terminato di trascrivere le lettere che spedivo a casa dalle Capannelle di Roma, quando facevo il militare dal vigili del fuoco. Lettere per modo di dire perché erano con più fogli scritti in ogni millimetro quadrato e ripiegati perché entrassero nella busta, ed erano tante. Una storia quella della Capannelle da scriverne un libro di nicchia, tanto particolari e inusuali sono gli aneddoti e le emozioni di quel tempo; in più si viene a conoscenza di com’era la vita di un allievo pompiere in quei quattro mesi che era stato là. Si tratta di esercizi, voli dall’alto, incidenti, con quello mortale alla fine; e poi tante e sincere emozioni mie, di un ragazzo ingenuo e onesto che affrontava quella vita di sacrifici con incredibile gioia.
Quello che ho vissuto poi al Corpo, cioè come pompiere a Castelfranco Veneto e in altri paesi del Trevigiano, sono già scritti al computer, e naturalmente anche in questo caso è un susseguirsi di eventi ed emozioni.
Altre lettere scritte a penna sono in mansarda che aspettano di essere trascritte al computer, e sono quelle scritte in inglese, francese e tedesco rivolte a ragazze conosciute durante il mio lavoro come cameriere nei vari alberghi dell’Europa; non vedo l’ora di leggerle. Ma c’è un impedimento: soffro di intolleranze, e pare sia dovuto al grano; ma dalle ultime analisi il grano non c’entrerebbe più. Allora, siccome mi affanno continuamente al computer, naturalmente subendo lo stress, non vorrei che fosse proprio questo a gonfiarmi la lingua o la bocca quando soffro di queste intolleranze. Per questo ora provo a tenermi un po’ staccato da questo strumento, per vedere se dipende proprio dallo stress il mio malanno. Ci riuscirò?...Presenterò “Il giustiziere” giovedì 8 novembre alla Barchessa della biblioteca di Dolo. Ma quel che più mi entusiasma è il mio amico Luigi Boldrin, che, sempre a Dolo, ha vinto il concorso letterario “La Seriola”, proponendo un racconto, a tema, sulle sue continue sofferenze. È bello vedere l’entusiasmo di questo giovanotto di 81 anni, che non sa tenersi dalla gioia e va in giro per il paese a spargere la lieta novella, e ciò suscita in me una grande soddisfazione per averlo aiutato a concorrere a questo Premio.
“Il giustiziere” lo presenterò anche a Saonara il 30 gennaio dell’anno prossimo, nell’ambito della “Università degli adulti”. Terrò quindi una “lezione” anch’io, come finora l’hanno tenuta dei docenti di alto livello e dalla splendida dialettica, che hanno fatto conoscere finora cosa sia la filosofia, e poi Dante. Io e mia moglie ci siamo iscritti appunto per via del valore di queste lezioni.
La Anteas di Campolongo Maggiore ha organizzato per tutti i venerdì del mese un incontro di anziani, chiamato Pausa Caffè, diretti da due giovani psicologhe. Quando la prima volta ho portato mia madre, quasi novantenne, ho visto come questi anziani si confrontavano tra loro, come si trovavano dopo tanto tempo, come interagivano con le domande delle dottoresse. Era qualcosa di fantastico; e pure mia madre ne era entusiasta ritrovandosi con delle amiche di un tempo. Una iniziativa questa che serve a far vivere a persone non più giovani almeno due ore di spensieratezza. Per questo porterò mia madre tutti i venerdì, e naturalmente parteciperò più che volentieri anch’io.
Uso poco Facebook, però è da un po’ di tempo che tutte le mattine posto delle massime e delle battute sperando di sollevare lo spirito di chi inizia la giornata, magari dura.
Questo inverno la compagnia teatrale “Magia dei colori” di Cittadella metterà in scena “E do morose”, la prima commedia che ho scritto. La SIAE mi ha scritto che una compagnia di Saronno ha messo in scena la commedia “Teodolinda”. Inutile dire della mia soddisfazione.
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